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In Italia la formazione universitaria in salute, marcatamente bioriduzionista, ospedalocentrica e tecnicista, non tiene conto dell'importanza dei più ampi determinanti di salute e di una visione integrata a livello sociale e sanitario, creando professionisti impreparati al lavoro in contesti complessi e poco risolutivi nelle loro pratiche una volta usciti dall'Università. Inoltre, in un contesto di crisi in cui all'aumento della vulnerabilità sociale e alla riacutizzazione dei bisogni di salute segue la razionalizzazione delle risorse a livello governativo, è sempre più fondamentale che i giovani professionisti sappiano riorientare le loro pratiche in senso etico ed equitativo, e che acquisiscano strumenti per analizzare ed operare in situazioni complesse, in equipe multidisciplinari in articolazione tra servizi sociali e sanitari, ospedalieri e territoriali. Descrizione dell'esperienza Partendo da questa prospettiva, e considerando il ruolo cruciale che l'Università può esercitare nella formazione dei professionisti di salute, il CSI-Unibo ha avviato all'interno della Scuola di Medicina il primo programma interdisciplinare di “estensione comunitaria nel Distretto Geo-Educativo Cirenaica”, volto all'approssimazione precoce di studenti di pre e post grado di varie Scuole (Medicina, Infermieristica, Antropologia, Scienze Motorie, Psicologia) ai determinanti sociali di salute presenti nel territorio e al funzionamento dei servizi socio-sanitari. Attraverso la metodologia della Ricerca-azione e Formazione-intervento, e in stretta collaborazione con reti internazionali con cui il CSI da tempo collabora (in particolare con UFRGS, Brasil) dal gennaio 2013 un gruppo interdisciplinare di circa 30 studenti sta svolgendo attività di estensione comunitaria all'interno del Condominio Bel(le)trame, progetto sperimentale del Centro di Accoglienza per senza fissa dimora Beltrame, che coinvolge operatori, ospiti ed altre realtà territoriali. Effetti raggiunti e raccomandazioni Sono stati avviati 2 progetti, “Pratiche corporee e salute” e “Diabete e determinanti sociali di salute“ e si sta partecipando attivamente al progetto “Dimissioni ospedaliere protette” per persone senza fissa dimora che passano un periodo di degenza nel Centro di Accoglienza. Attraverso pratiche autoriflessive ed orizzontali gli studenti hanno avviato riflessioni rispetto al posizionamento etico del professionista sanitario, all'importanza del lavoro in equipe e in rete, e al loro ruolo nel processo di trasformazione della formazione e delle pratiche di lavoro.